Nel cuore dell’Eurovision la V domenica del tempo di Pasqua

Posted on Maggio 18, 2025

Home Blog Articoli Nel cuore dell’Eurovision la V domenica del tempo di Pasqua

Appuntamenti

Eventi in programma

Exemple

Nel cuore dell’Eurovision la V domenica del tempo di Pasqua

Il comandamento dell’amore

Siamo alla V domenica del tempo di Pasqua e la Chiesa continua a seminare resurrezione su tutti i fronti, questa volta andando al cuore del Vangelo e rilanciando un insegnamento che resta sempre nuovo perché, forse, dopo più di duemila anni, ancora disatteso: l’Amore!

È il tema principale in ogni forma d’arte e genere letterario. Ne parlano le canzoni, lo troviamo come attore non sempre protagonista nel cinema, addirittura diventa un solido movente nei migliori romanzi criminali, eppure, dell’amore, ne sappiamo sempre molto poco, soprattutto quando ci riguarda.

Giusto ieri sera, all’Eurovision Song Contest ha vinto “Amore sprecato” (Wasted love), una canzone che parla di un ragazzo che pur amando dal profondo del cuore e donando tutto se stesso, non è stato ricambiato.

La delusione è grande! Penso a Gesù, oggi, nel cenacolo, dopo aver lavato i piedi agli apostoli, annunciato il tradimento e sollecitato il suo traditore (“quello che devi fare, fallo al più presto”), rilancia il comandamento dell’amore, reso nuovo dal termine di paragone che lo rende protagonista: “come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri”.

Non è più il sogno di Israele, giunto al secondo posto del festival europeo, ma l’amara realtà, che vede il tuo ‘piccolo amico’ girare le spalle e andar via, lasciando vuoto uno spazio che gli apparteneva. Forse perché gli amori arrivano con gli angeli e, questi, quando hanno terminato la loro missione, volano via.

Il segreto è tutto lì, nell’amarsi gli uni gli altri, non solo senza la pretesa di essere ricambiati, ma anche accettando di essere venduti, affinché il ‘traditore’ possa conquistarsi il posto dove andare a morire.

Il giubileo delle confraternite e l’anniversario della Laudato si’

Amarsi gli uni gli altri … suona quasi come dire che, per essere felici, devi vivere la fraternità universale con tutto il creato. Tema caro a papa Francesco, lasciatoci in eredità grazie alla Laudato sì, enciclica sulla cura della casa comune, che in questi giorni compie dieci anni.

E la fraternità rimanda, in questo giorno, all’anno santo, poiché la Chiesa, nella V domenica del tempo di Pasqua dell’anno 2025, celebra il giubileo delle confraternite. Una piaga per qualche parroco, un tassello importante nella storia della comunità credente, lì dove, già nel medioevo e, successivamente, fino ai giorni nostri, le persone sentono l’esigenza di associarsi, all’epoca in congregazioni, oggi in vecchi e nuovi movimenti che, soprattutto nel Sud Italia, hanno reso la vivacità della Chiesa, finché non sono ‘passati di moda’.

Evidentemente, il concetto va rivisto, poiché se la Chiesa non è in grado di intercettare l’amore secondo le frequenze del mondo contemporaneo, rischia di essere lasciata alla deriva, non interessando più a nessuno.

Sono passati i tempi delle congregazioni che diffondevano le devozioni e si impegnavano nelle pie opere di carità. La nostra parrocchia vanta presenze di tradizione solida, come il terz’ordine francescano, ma anche di recente costituzione, come il gruppo di preghiera di Padre Pio e l’Azione Cattolica. Esperienze una volta forti, ma che si sono volatilizzate con gli angeli di cui sopra.

Papa Leone, questa è … perfetta letizia

Se, allora, dobbiamo amarci gli uni gli altri e io sono l’uno, cosa fare per non perdere l’altro? Papa Leone ci viene incontro in questo giorno per lui importante, chiedendoci di seguirlo in un cammino nuovo come il ‘comandamento’ di Gesù.

E fu sera e fu mattina … primo giorno di polemiche! Perché la famiglia non si tocca, soprattutto se ci sono di mezzo dei petits enfants. La Bible de Jérusalem così identifica gli interlocutori di Gesù. L’espressione francese la trovo più utile per indicare la capacità di noi altri che, essendo piccoli, abbiamo dei limiti. La stessa piccolezza, però, diventa il criterio di preferenza di Dio.

Una piccolezza che passa anche attraverso la fragilità dei giovani, in questi giorni al centro del dibattito pubblico. In settimana, ad un convegno organizzato dall’ASL territoriale, sul rapporto tra giovani e aree interne, è stato evidenziato come l’impatto ambientale, nelle zone dell’entroterra, possa fare la differenza circa una serie di criticità che emergono in neuropsichiatria infantile. È dell’altro ieri, invece, la notizia riportata da Avvenire che i giovani stanno male e i disturbi dell’umore aumentano negli adolescenti, complice anche l’adolescenza.

Penso, così, ad un’altra espressione francese che evoca belle emozioni: petit amie. Piccola amica che, nel linguaggio comune, vuole intendere una persona alla quale ti senti legato e che, forse proprio perché non devi attenderti nulla in cambio, resta piccola davanti a te, per farsi grande davanti a Dio. Sono queste le persone che, evidentemente, meritano di essere amate.